RICHARD GERE CONFINATO NEL MONDO SEDUTO

ARCH ANDREA GUASTI

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FALSI EROI E VERI IPOCRITI

In una giornata di metà ottobre il Comune di Firenze ha assegnato le chiavi della città all’attore americano settantenne Richard Gere, protagonista di circa 50 films e tree matrimoni.

L’attore viene considerato un uomo impegnato nel sociale, ed in effetti, oltre i finanziamenti per combattere l’AIDS e mettere le sua chitarre all’asta per beneficienza, si impegna in due notevoli e lodevoli iniziative: con Survival International, a favore delle popolazioni indigene, e soprattutto nella campagna a favore del Tibet, occupato prima militarmente e poi etnicamente dai  Cina comunisti cinesi, oltretutto molto suscettibili se minimamente criticati ( emblematico l’episodio che ha coinvolto Dolce & Gabbana)

L’attore ha indubbiamente fama meritata, ma ciò che lo rende degno di un riconoscimento così importante da parte del Comune di Firenze, non è un fatto epocale come quelli sopra citati, ma il fatto che abbia passato qualche giorno sulla nave affittata dalla ONG spagnola Open Arms recando cibo “comprato coi suoi soldi”.

La cosa indigna non tanto per l’uomo benefattore, ma per le motivazioni con cui il Comune di Firenze ha dato questo riconoscimento.

A d un fiorentino come me, come a tanti altri concittadini, vedere questo signore nelle sale di Palazzo Vecchio attorniato da signore di mezza (e anche di tutta ) età, ingioiellate, sorridenti ed adoranti, col sindaco che sembrava avesse visto la Madonna, ha fatto male. Viene in mente l’ostracismo a Zeffirelli all’inizio della carriera e soprattutto l’atteggiamento delle Giunte Comunali del PD nei confronti dell’ultima grande fiorentina , dopo la morte di Margherita Hack, quale Oriana Fallaci.

Si sa, nessuno è profeta in patria, soprattutto se non sei allineato col “pensiero unico”, ma l’astio nei confronti di quella che è stata la più grande giornalista, o meglio IL più grande giornalista con Montanelli, degli ultimi cento anni, stride con l’ammirazione quasi da discoteca riservato ad un attore pur meritevole.

Stride ancora di più se si pensa che a Firenze, oltre a non averle mai conferito il “Fiorino d’oro”, onoreficienza per i fiorentini che si sono distinti nel mondo (sigh !!) non le è mai stata dedicata una strada ; varie proposte come a Cremona e a Roma sono state bocciate con i voti PD Sel perché la Fallaci era “divisiva” tra le varie culture. (pare però che ci sia finalmente una proposta per intitolarle una piazza nella periferie di Firenze)

E continua a stridere se si pensa che ad una persona come lei si negano targhe nelle strade, mentre in Senato si attaccano targhe a perfetti delinquenti; di sinistra si, ma delinquenti.

Ma tant’è. Il buonismo a tutti i costi e l’idiozia del politicamente corretto portano ad esaltare aspetti decisamente insignificanti, quali la presenza di un attore su una nave di una ONG, declassando magari l’impegno vero di chi ci si dedica a tempo pieno.

Sospetto che tutto questo clamore ( propaganda ?) serva a mascherare il problema reale, riducendo il fenomeno della migrazione ad una specie di lotta tra chi è buono ( ?) e chi è cattivo (?); perché chi è “cattivo” cerca di limitarlo, mentre chi è “buono” finge di essere “umanitario”, ma senza dire quando e a quanti si debba mettere lo stop, e scarica il problema su una Europa che su questo problema non esiste.

Ma al di la dell’aspetto politico, umanitario, economico o come diavolo si vuole etichettare, del fenomeno di giovani individui del cosiddetto terzo mondo che lasciano le loro case, con tutti i fenomeni politici e sociali connessi, viene da domandarsi, (a parte il fatto che Firenze come città non ha mai avuto un ruolo in questa vicenda) se il gesto di mister Gere sia stato così clamoroso da meritarsi tale riconoscimento.

Forse per affrontare il fenomeno ci sarebbe bisogno, come sempre nella storia, di Santi di Pazzi e di Eroi, visto che i politici pensano a fare le cerimonie in mezzo alle signore ingioiellate.

Pisa 21.10 2019