CHI E’ IL “CAZZARO” VERDE ?

Dal  nostro corrispondente di Pisa, Andrea  Guasti  un interessante riflessione sull’humus politico-mediatico italiano

                                      CHI E’ IL  “CAZZARO” VERDE ?

E’ uscito il libro di Andrea Scanzi ,“dedicato” al solo Salvini, dopo quelli dedicati al tandem Berlusconi- Renzi e Salvini- Di Maio, abbondantemente pubblicizzato durante la trasmissione “Otto e mezzo” sulla 7 .

Non è necessario leggerlo tutto per sapere cosa c’è scritto; già in una trasmissione di un paio di settimane fa a “Carta bianca” già l’autore aveva  anticipato l’evento, attaccando in maniera decisa, al limite dell’insulto, l’on Salvini, presente alla trasmissione.

Chi ha avuto l’avventura di vedere in diretta quella trasmissione, chiunque fosse, non può non essere rimasto allibito dalla violenza del linguaggio dello Scanzi.

Mi è sembrato un attacco gratuito, esagerato nei toni e negli argomenti, quale non si è mai visto in nessun’altra situazione; l’attacco agli avversari politici viene condotto si in maniera decisa ma mai con parole e modi usati nelle risse da bar o da stadio.

Ma ora si capisce che la violenza verbale dell’attacco non era altro che la prima parte della campagna promozionale del libro.

Salvini ha risposto senza scomporsi, senza reazioni “adeguate” che magari il nostro autore si augurava,  riuscendo anche a trovare qualche spunto di ironia nelle risposte. (la registrazione della trasmissione si può trovare in rete)

Ma non è questo l’argomento, bensì il vedere come l’astio, l’odio e l’invidia verso un avversario riescano a partorire cervelli (?) capaci solo di vomitare nient’altro che insulti.

Non solo, ma tali cervelli (?) si sentono quasi “ in dovere” di attaccare, anche  offendendo, coloro che si dimostrano nei fatti più bravi e piu ammirati di loro.

Naturalmente non ci poniamo neppure il problema del perchè e del per come il nostro autore giudica in maniera così estrema il prossimo suo: “Lui”, con la L maiuscola, si sente il depositario della verità, colui cui è permesso ogni giudizio perchè infallibile nel suo pensiero politicamente corretto. Il resto del mondo che non si allinea o solo ha un’ opinione diversa è minus quam merdam, cui si puo scaricare addosso tonnellate della stessa.

Questo atteggiamento di superiorità che l’autore non si è mai accorto  dover mitigare, se non altro per rispetto del suo prossimo,  lo porta a citare in prima pagina una frase di Dino Risi senza accorgersi che tale frase si addice più a lui che ad altri: il partito degli intelligenti, dove lui autoreferenziandosi si colloca, è molto probabilmente costituito da una massa di cretini che -chissà perchè- si sentono superiori al resto del mondo. Solo questo basterebbe a definirli “cretini”.

Comunque , ripeto, non è necessario leggere il libro per seguire il delirio, la mania di grandezza dell’autore, la rabbia, l’invidia per un personaggio che piace ad un terzo degli elettori. Il nostro non se ne da pace e vomita tutto quello che comunque si meriterebbero la maggior parte dei politici.

Basta leggere l’introduzione già si capisce tutto; il resto del libro è folckore, frasi fatte, pregiudizi, e insulti. L’introduzione chiude con l’affermazione che i pavidi ed i bugiardi lo repellono.

Ad un lettore cui repellano le sparate da saccente primo della classe, cui repellano le persone che non hanno la capacità di intuire (capire non lo potrebbero) la loro infinita presunzione, viene un senso di schifo, ma proprio schifo come la naturale reazione ad un vomito di ubriaco , decisamente molto simile al vomito contenuto nel libro.

Mi viene da pensare che se è il bugiardo che lo repelle forse dovrebbe guardarsi nello specchio, magari insieme a chi ha vissuto la sua breve vita politica fondata sulle bugie.

Se è il pavido che cerca non ha che da guardarsi intorno e sicuramente trova centinaia di politici che ispirano repulsione.

Ma si sa, un povero politico ignorato da tutti non suscita invidia; volete mettere un politico che pur  ignorante e rozzo ( udite udite, va al mare in costume da bagno!) piace a un terzo dell’elettorato !

O forse il nostro autore vuol guadagnarsi un pubblico con il ruolo di “incazzato ma colto” come ha visto fare ad uomini di vera cultura. Se volesse essere lo Sgarbi della sua area politica, dopo questo libro può arrendersi perché  non avvicinerà mai la cultura e la capacità espressiva di uno  Sgarbi.

Allora un cretino come il sottoscritto, vede in tutto questa esplosione  di rabbia mista a invidia forse non una operazione culturale, una pubblicazione pedagocica in modo che i cretini si rendano conto di esserlo, ma un’operazione commeriale: Salvini è l’uomo del momento, è amato e odiato (soprattutto da chi si autodefinisce intelligente) , ma soprattutto ha un futuro, ed allora perchè non fare come il suo compare Travaglio che con Berlusconi ci ha campato quindici anni ?

Travaglio è stato molto duro, ma con un linguaggio e con toni  corretti, lui come attenuante non ha che il fatto di essere aretino,che  già Dante definiva nella Commedia “botoli rabbiosi”.

In data odierna, 28 ottobre, dopo i risultati delle elezioni in Umbria, mi sa che il solo “cazzaro verde” sia proprio Scanzi; verde di rabbia, di bile e di invidia.

Pisa 28.10.2019 

Corrispondente per Il mondo a passo d’uomo

Andrea Guasti